Formula E championship

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Extreme E

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Una nuova concezione di vivere il mondo delle corse:

Redazione Formula E championship
Extreme E – Suv elettrici High tech sostenibili

Bolide XXL high-tech
all’insegna della sostenibilità
col rispetto dell’ambiente
come punto di partenza

Mentalità Extreme E: uguaglianza di genere

Extreme E

Extreme E – Dietro a questa sigla c’è nientemeno che Fisker, l’azienda americana che sta ultimando lo sviluppo di auto elettriche con batterie a ricarica rapidissima. Extreme E è un cambio radicale nel mondo delle corse, che vede la competizione di fuoristrada elettrici altamente tecnologici per dei campionati all’insegna della sostenibilità e dell’uguaglianza.


Extreme E: divertimento, ma anche sensibilizzazione

Il campionato di Extreme E, ideato da Fisker unitamente allo stesso team che c’è dietro l’organizzazione della formula E, si disputerà nei luoghi più estremi e remoti del mondo in gare che promettono di essere mozzafiato e ad altissimi livelli di intrattenimento. Tutto questo per promuovere l’elettrificazione e la sostenibilità, dal momento che le vetture sono dei SUV fuori strada con tecnologie altamente sofisticate che aprono la strada poi allo sviluppo delle stesse anche nel settore consumer. Un campionato volto anche all’uguaglianza di generi, e composto da un numero pari di piloti uomini e donne. Niente più, quindi, campionato maschile e femminile, ma un unico campionato in cui non è il genere, ma l’abilità a fare la differenza.

Redazione Extreme E
Sostenibilità e uguaglianza

Extreme E è la prima competizione sportiva nata fuori da uno scopo sociale, e rivolta a uno scopo ambientale, per ridurre l’impatto ambientale e al contrario massimizzare la sensibilizzazione. I luoghi scelti sono infatti stati danneggiati in passato e risentono ancora di questi danni, oppure risentono notevolmente del cambiamento climatico. Lo scopo sociale c’è, ma è direttamente collegato a questo: Extreme E vuole, infatti, portare gli appassionati al centro dei problemi più urgenti che riguardano il futuro del Pianeta.

Piattaforma di innovazione

In parallelo c’è anche il contributo all’industria automobilistica: infatti, lo sviluppo di questi mezzi così sofisticati, sviluppati da Fisker, è pensare a lungo termine al settore automobilistico, perché il campionato è una vera e propria piattaforma di innovazione, che vuole accelerare innovazione e cambiamento.

Il viaggio globale in cinque gare di Extreme E – che attraversa quattro continenti – evidenzierà l’impatto dei cambiamenti climatici e dell’attività umana su alcune delle località più remote del mondo, promuovendo al contempo la sostenibilità e l’adozione di veicoli elettrici per aiutare a proteggere il pianeta.

La serie ha ideato un formato innovativo, paragonato a Star Wars Pod Racing e Dakar Rally. 

Ogni weekend di gara di X Prix includerà due giorni di corse a ruota, brevi e precise, guidatori e squadre di livello mondiale e il SUV elettrico ODYSSEY 21 all’avanguardia, con i suoi cinque splendidi ambienti formidabili, tutti decisamente a fuoco.

Extreme E


Nasce il campionato di Extreme E: il 3 aprile 2021

Tanto se n’è parlato che non sembrava quasi più cosa vera. Invece l’Extreme E è “reale”, e alla realtà annunciata si aggiunge da subito lo spessore della formula tecnicamente “credibile”. Lo spettacolo è compreso nella logica della formula e supera le attese. È il fattore “X” insito nell’idea di Alejandro Agag, il fondatore e CEO del Campionato. Ancora da rodare, ancora da mettere finemente a registro.

Il primo campionato di rally automobilistico ideata dalla FIA è dedicata esclusivamente a SUV elettrici prodotti dalla Spark. Le vetture saranno uguali per tutte le squadre e le gare si svolgeranno in parti remote del pianeta come la foresta amazzonica o l’Artico, scelte per aumentare la consapevolezza su alcuni aspetti del cambiamento climatico.

Il primo mondiale di Extreme E

Nove Team, nove coppie, un uomo e una donna alternativamente alla guida della stessa vettura e un tracciato sconfinato (anche se utilizzato in una parte simbolica) a disposizione per correre e combattere. La parola magica è Elettrico, Full Electric. Al centro della scena l’Odyssey 21, il rivoluzionario SUV 4×4 elettrico uguale per tutti. È un weekend lungo. Qualifiche il sabato, semifinali, recupero, manche di “consolazione” e finale, domenica.

Redazione Extreme E
Alejandro Agag

Il fattore ambientale. Deserto, Oceano, Artico, Amazzonia, il Ghiacciaio. Cinque tappe di un lungo viaggio agonistico intriso di significati legati all’ambiente. Cinque scenari a loro volta caratterizzati da una condizione ambientale caratteristica, in molti casi determinante.

È un fatto chiaro sin dal primo X Prix, quello di Al Aula, Arabia Saudita. Si dice deserto, si pensa desolazione e solitudine, ma è soprattutto… polvere. Quel muro di polvere, eretto da chi sta davanti, che sarà uno degli elementi chiave della vicenda agonistica. È chiaro sin da sabato. Far disputare anche le qualifiche “gomito a gomito” può essere pericoloso, o almeno deprimente per i valori in campo, elevatissimi. Così all’ultimo momento si decide che le qualifiche saranno effettuate una Macchina alla volta, e la selezione determinata dai tempi. All’ultimo tuffo arriva anche il cronografo ufficiale della serie, Zenith.

La RMS St Helena, denominata Electric Odyssey, sarà il paddock galleggiante e quartier generale della serie. La nave sarà utilizzata per trasportare tutte le attrezzature, comprese le vetture, in modo da ridurre le emissioni di gas serra. La nave sarà anche utilizzata come nave da ricerca durante il tragitto.
Extreme E utilizza pile a combustibile ad idrogeno questo permetterà di ricaricare le vetture attraverso l’acqua e tramite energia solare.

Bolide off road

 Il Campionato del Mondo segue una formula a eliminazione. Vi partecipano dieci squadre, ognuna con due piloti, uomo e donna, che effettuano un giro a testa, alternandosi nel ruolo di pilota e navigatore. Tutti i partecipanti utilizzeranno lo stesso set di attrezzature standardizzate e guideranno il medesimo SUV elettrico, chiamato Odyssey 21, costruito dalla Spark Racing Technology.

Redazione Formula E championship

Le vetture sono dei veri e propri mostri, perfetti per gareggiare nelle condizioni più estreme. Hanno pneumatici di un metro di diametro e montano due motori per un totale di 550 CV, con batterie da 54 kWh prodotte dalla Williams.

Come paddock mobile che segue il circuito, la splendida nave St. Helena, un tempo cargo-passeggeri, poi tra gli ultimi esemplari della flotta Royal Mail al mondo e infine nave da crociera che ha fatto il suo ultimo viaggio da Città del Capo all’isola di Sant’Elena nel 2018. Per l’occasione è stata totalmente ristrutturata e dotata di impianti a energia rinnovabile.

All’«Extreme E» – il cui fondatore e CEO è Alejandro Agag – non mancherà l’adrenalina con la sfida tra due vincitori della Formula 1: il sette volte campione mondiale Lewis Hamilton, che partecipa con la sua scuderia X44, contro l’ex compagno in Mercedes Nico Rosberg che gareggia con il Rosberg Xtreme Racing. Al volante dell’auto della scuderia JBXE, infine, Jenson Button, campione di Formula 1 nel 2009.

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