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Race at Home Challenge – Round 4: la Formula E torna ad Hong Kong, Sam Bird ci spiega il tracciato

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Redazione Formula E championship

Hong Kong Formula E Circuito R4 Race at Home

Il pilota della Virgin descrive le insidie del tracciato, tra i più spettacolari della Formula E, rivangando la sua vittoria del 2017

Domani, sabato 16 maggio torna in scena la serie virtuale Race at Home dedicata al mondo della Formula E. Siamo giunti oramai al quarto appuntamento di un campionato eSport racing che sta avendo un buon successo in termini di partecipazione di pubblico.
La manifestazione virtuale omologata dalla Formula E è organizzata in compartecipazione con l’UNICEF: tutti e 24 i piloti ufficiale del campionato elettrico partecipano dalle loro abitazioni connettendosi col simulatore rFactor2 e partecipando alla gara online. Il ricavato sarà devoluto interamente all’UNICEF per far fronte alle spese che in questo difficile periodo di pandemia sono particolarmente onerose.

Il format – Le race sono regolamentate da un criterio scelto dagli organizzatori che sta funzionando alla grande rendendo anche una “semplice” corsa online viva si suspense in perfetto stile Formula E.
I piloti utilizzano il simulatore r-Factor 2 mentre le sfide adottano una modalità in stile “battle royale“. Dopo una breve qualifica, durante la gara, a partire dal secondo giro, l’ultimo pilota viene eliminato.
Una volta rimasti in 12 sul tracciato, un ultimo giro di pista permetterà di decretare il vincitore. Sebbene le gare vere siano un’altra cosa, la serie Race at Home ha permesso comunque di intrattenere gli appassionati di motorsport in un periodo in cui le monoposto sono ferme a causa dei problemi portati dal virus.

La situazione – Dopo tre gare la classifica piloti è dominata in maniera incontrastata dal tedesco della BMW Maximilian Gunther, il pilota che in Formula E detiene in record di pilota più giovane a vincere un eprix reale. Dietro di, ma ad un distacco abissale c’è il pilota della Mahindra Pascal Wehrelein che con la vittoria di sabato scorso sul circuito virtuale di Montecarlo ha accorciato le distanze sul leader Gunther. Tutti gli altri piuttosto staccati, anche il due volte poleman Stoffel Vandoorne, che probabilmente distratto dalle voci che lo riporterebbero in Formula 1, non riesce ad uscire indenne da una gara, mettendoci sempre del suop per disperdere quanto riesce a fare di buono su giro secco.

La storia

Per quanto riguarda la gara, gli occhi sono tutti puntati su Maximilian Gunther che sino ad ora ha collezionato 2 vittorie e un terzo posto. L’appuntamento è quindi per sabato a partire dalle ore 16.30. L’E-Prix virtuale sarà trasmesso in streaming attraverso i canali ufficiali della Formula E. Inoltre, la gara si potrà seguire pure su Mediaset.

Parallelamente alla gara dei piloti c’è la race tra i gamers, giovani aspiranti piloti esperti dei giochi online che gareggiano tra loro, tutti con l’ambizione del premio finale che equivale ad una prova reale su una monoposto di Formula E valido come test.

Il circuito spiegato da Bird

Per cominciare il giro devi uscire bene dall’ultima curva, di fatto inizia due varianeti prima del traguardo. Si tratta della destra prima dell’ingresso box, che devi affrontare bene per poi immetterti nel rettilineo con la giusta accelerazione.

Curva 1

Il primo tornantino a destra è molto stretto e devi frenare bene, nella realtà lo si fa a 100m. Si tratta di far girare bene l’auto a metà curva per poi avere una buona uscita, visto che si poi c’è uno dei rettifili più lunghi della Formula E.

Arrivare troppo lenti o accelerare troppo velocemente significa rischiare di andare fuori pista subito, dunque va gestita la potenza per non perdere tempo alternando gas e freno.

Rettilineo opposto

Qui abbiamo appunto un dritto lunghissimo e hai tempo per controllare tutti i setting dell’auto e aggiustare qualcosa se non va, come ripartizione di frenata o quant’altro.

Curva 2

Nella realtà si passa in una zona d’ombra e lo scorso anno fu difficile perché pioveva e lì, che era coperto, c’era l’asciutto con pozzanghere qua e là. Io e André Lotterer arrivammo che era molto umido e scivolammo, ho bloccato le ruote e l’ho colpito nel posteriore.

La curva è di 90° a destra e secondo me tutto dipende dalla buona frenata che fa, arrivando al minimo della velocità. L’uscita non è così fondamentale, c’entra di più la staccata.

Curva 3

Fra la 2 e la 3 puoi sistemare la macchina per la successiva chicane spostandoti tutto a destra. Al simulatore è più veloce che dal vero, un po’ come arrivare alla staccatona e poi lasciare scorrere la vettura in una sequenza di curve rapide. Dal vero si frena, inserisci la macchina e curva prima a destra e poi a sinistra. Per farla girare bene puoi sfruttare i cordoli.

Curva 5

Breve ricerca di carico e si arriva alla curva 5, molto difficile perché sei a fianco del muro e lo sfiori, ma non è liscio e bisogna stare attentissimi.

Nel punto di corda, se tocchi con la ruota interna è rischiosissimo, abbiamo visto in qualifica gente in questi anni prenderlo sia all’interno che all’esterno.

Curva 6

Qui cambia il fondo stradale, non è più asfalto ma più cemento, molto più abrasivo in frenata. Nella quarta stagione qui feci probabilmente uno dei miei più bei sorpassi contro Jean-Eric Vergne alla prima gara dell’anno. E’ un tornantino stretto a destra, si può guadagnare tempo con una buona frenata facendo girare bene la macchina e cercando di uscire al meglio. Devi lavorare su tutto: frenata, velocità minima e uscita. Non bisogna essere troppo larghi perché poi l’auto va piazzata dal lato opposto per impostare la doppia curva a sinistra successiva.

Curve 7 e 8

Al primo punto di corda sembra di poter fare tutta la variante in un’unica traiettoria. Puoi sfruttare la velocità e uscire bene nella svolta a sinistra con una velocità minima e sfruttando tutta la carreggiata per poi arrivare alle ultime due curve al meglio.

Curve 9 e 10

Qui le gomme sono molto calde, specialmente in gara, dunque in frenata hai parecchio da fare. Devi staccare dritto per infilarti nella curva a sinistra di 90°. Dopo arrivi alla penultima curva, usi tre quarti della strada in uscita; non tutta perché devi portare nuovamente la macchina dal lato opposto per immetterti nella curva finale che porta al traguardo.

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